Messaggio di papa Francesco per la LV Giornata Mondiale della Pace – 1 gennaio 2022

Dialogo fra generazioni, educazione e lavoro:
strumenti per edificare una pace duratura

1. «Come sono belli sui monti i piedi del messaggero che annuncia la pace» (Is 52,7).

Le parole del profeta Isaia esprimono la consolazione, il sospiro di sollievo di un popolo esiliato, sfinito dalle violenze e dai soprusi, esposto all’indegnità e alla morte. Su di esso il profeta Baruc si interrogava: «Perché ti trovi in terra nemica e sei diventato vecchio in terra straniera? Perché ti sei contaminato con i morti e sei nel numero di quelli che scendono negli inferi?» (3,10-11). Per questa gente, l’avvento del messaggero di pace significava la speranza di una rinascita dalle macerie della storia, l’inizio di un futuro luminoso.

V GIORNATA MONDIALE DEI POVERI – 14/11/2021

MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO

«I poveri li avete sempre con voi» (Mc 14,7). Gesù pronunciò queste parole nel contesto di un pranzo, a Betania, nella casa di un certo Simone detto “il lebbroso”, alcuni giorni prima della Pasqua. Come racconta l’evangelista, una donna era entrata con un vaso di alabastro pieno di profumo molto prezioso e l’aveva versato sul capo di Gesù. Quel gesto suscitò grande stupore e diede adito a due diverse interpretazioni.

V Giornata Mondiale dei Poveri, 2021: «I poveri li avete sempre con voi» (Mc 14,7) | Francesco (vatican.va)

49ª Settimana Sociale dei Cattolici Italiani – messaggio di Papa Francesco – 21/10/2021

«Il pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro, futuro. Tutto è connesso»

[Taranto, 21-24 ottobre 2021]

Cari fratelli e sorelle,

saluto cordialmente tutti voi che partecipate alla 49a Settimana Sociale dei Cattolici Italiani, convocata a Taranto. Rivolgo il mio saluto fraterno al Cardinale Gualtiero Bassetti, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, all’Arcivescovo Filippo Santoro e ai Vescovi presenti, ai membri del Comitato Scientifico e Organizzatore, ai delegati delle diocesi italiane, ai rappresentanti dei movimenti e delle associazioni, a tutti gli invitati e a quanti seguono l’evento a distanza.

Questo appuntamento ha un sapore speciale. Si avverte il bisogno di incontrarsi e di vedersi in volto, di sorridere e di progettare, di pregare e sognare insieme. Ciò è tanto più necessario nel contesto della crisi generata dal Covid, crisi insieme sanitaria e sociale. Per uscirne è richiesto un di più di coraggio anche ai cattolici italiani. Non possiamo rassegnarci e stare alla finestra a guardare, non possiamo restare indifferenti o apatici senza assumerci la responsabilità verso gli altri e verso la società. Siamo chiamati a essere lievito che fa fermentare la pasta (cfr Mt 13,33).

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Mondi riemersi

Questi anni di esperienza ci hanno insegnato che, per conoscere una cultura diversa dalla propria, è necessario esporsi al rischio di intraprendere un “viaggio”: lasciare la propria terra di origine per giungere alla terra dell’altro, o almeno alla sua soglia. La condivisione con un’altra cultura inizia quando tutti prendiamo coscienza di essere come stranieri, senza che nessuno pretenda di essere l’unico “padrone di casa”.

Anche le urgenze del territorio in cui viviamo, caratterizzato da massiccia immigrazione, ci hanno spinto a proporre un’esperienza positiva di incontri multiculturali. La scoperta e l’apprezzamento dei valori degli altri popoli può portare alla maturazione di un clima di dialogo tra religioni, culture, abitudini diverse in vista della costruzione di un mondo più umano e solidale.

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107ma GIORNATA MONDIALE DEL MIGRANTE E DEL RIFUGIATO 26/09/2021

MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO

Cari fratelli e sorelle!

Nella Lettera Enciclica Fratelli tutti ho espresso una preoccupazione e un desiderio, che ancora occupano un posto importante nel mio cuore: «Passata la crisi sanitaria, la peggiore reazione sarebbe quella di cadere ancora di più in un febbrile consumismo e in nuove forme di auto-protezione egoistica. Voglia il Cielo che alla fine non ci siano più “gli altri”, ma solo un “noi”» (n. 35).

Per questo ho pensato di dedicare il messaggio per la 107a Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato a questo tema: “Verso un noi sempre più grande”, volendo così indicare un chiaro orizzonte per il nostro comune cammino in questo mondo.

Messaggio per la 107ª Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2021 | Francesco (vatican.va)

“Verso un noi sempre più grande” di p.Stefano Messina omi (incaricato JPIC del settore italiano)

Questo è il tema che papa Francesco ha scelto per la prossima giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato del 26 settembre 2021.

Come Provincia Mediterranea OMI mi ritrovo in piena sintonia con l’invito di p.Jean-Hérick Jasmin, OMI, nostro Direttore Generale JPIC, per collaborare in rete. Papa Francesco ci spinge ad abbracciare una nuova identità comune, che sia quella di un “noi” inclusivo, nel rispetto delle reciproche differenze. Come famiglia oblata ci impegniamo perciò a costruire e custodire la fraternità universale, che è un’opera progressiva che fa convergere tutte le periferie del mondo verso un unico piano di reciproca appartenenza.

OMI-JPIC General Service as Implementation of Justice and Charity: How can we work together? | OMI World

FONDAZIONE MIGRANTES – COMUNICATO STAMPA

La Fondazione Migrantes esprime dolore e sdegno per l’ennesima strage – circa 130 persone, fra cui donne e bambini – avvenuta nel Mediterraneo, nel canale di Sicilia.
Che questa ennesima tragedia provochi in noi un sussulto di umanità e d’impegno a creare canali legali e sicuri di ingresso, come già auspicato dal Global Compact del dicembre 2019 voluto dalle Nazioni Unite.

Fondazione CSER

Comunicato Stampa

Un portale nuovo per conoscere, raccontare e accompagnare le migrazioni

La Fondazione CSER è felice di comunicare che da lunedì 26 aprile 2021 è online il nuovo sito web, un “luogo” per incontrare il fenomeno della mobilità umana con nuove e stimolanti occasioni di approfondimento.

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COVID-19 UNA QUESTIONE ECONOMICA – DALLA GLOBALIZZAZIONE ALLA LOCALIZZAZIONE

Sintesi dell’articolo del gesuita coreano Cho Hyun Chul con alcune riflessioni

di padre Alberto Gnemmi, omi

  • Premessa

L’articolo è incentrato sul post Covid-19.

Sviluppo del tema: la pandemia in atto ha a che fare con la distruzione dell’ecosistema. Di tale distruzione la responsabilità maggiore va imputata all’economia globalizzata che altro non è che uno dei prodotti più nefasti della globalizzazione. Per salvare l’ecosistema, ossia la creazione, dunque la natura e la stessa vita dell’umanità, bisogna fare retromarcia sulla globalizzazione e spostare l’asse sulla localizzazione, mettendo al centro l’economia locale.

La Chiesa deve essere profetica nel denunciare il dramma dell’economia globalizzata e ha la responsabilità di schierarsi a favore dell’autolimitazione nell’utilizzo di risorse del pianeta da parte dell’uomo (decrescita felice?).