COVID-19 UNA QUESTIONE ECONOMICA – DALLA GLOBALIZZAZIONE ALLA LOCALIZZAZIONE

Sintesi dell’articolo del gesuita coreano Cho Hyun Chul con alcune riflessioni

di padre Alberto Gnemmi, omi

  • Premessa

L’articolo è incentrato sul post Covid-19.

Sviluppo del tema: la pandemia in atto ha a che fare con la distruzione dell’ecosistema. Di tale distruzione la responsabilità maggiore va imputata all’economia globalizzata che altro non è che uno dei prodotti più nefasti della globalizzazione. Per salvare l’ecosistema, ossia la creazione, dunque la natura e la stessa vita dell’umanità, bisogna fare retromarcia sulla globalizzazione e spostare l’asse sulla localizzazione, mettendo al centro l’economia locale.

La Chiesa deve essere profetica nel denunciare il dramma dell’economia globalizzata e ha la responsabilità di schierarsi a favore dell’autolimitazione nell’utilizzo di risorse del pianeta da parte dell’uomo (decrescita felice?).

3. La quaresima predicata ai poveri, suoi “rispettabili fratelli” nella chiesa della Maddalena, in lingua provenzale – da LA SANTIFICAZIONE DEL CLERO E L’EVANGELIZZAZIONE DEI POVERI – di JEAN LEFLON

Dopo qualche mese di raccoglimento e di lavoro Eugenio comincia la sua predicazione ad Aix. Possiamo immaginare con quale curiosità le persone del suo mondo attendessero la sua predicazione. Tutti pensavano che il figlio del Presidente della Corte degli Aiuti di Provenza facesse il suo debutto in una delle sedi più prestigiose della città, elevandosi ad un genere di eloquenza adeguato al suo uditorio. Alla notizia che il giovane sacerdote avrebbe predicato, durante la quaresima, ogni mattina alle sei del mattino, nella chiesa della Maddalena, con istruzioni familiari e in provenzale, per gli artigiani, i domestici e i poveri, l’alta società non nascose la sua sorpresa e la sua disapprovazione o, meglio, la sua indignazione. Catechizzare le classi inferiori e catechizzarle in “patois” era una situazione riprovevole per un prete gentiluomo! Ma per Eugenio i valori erano ben diversi. Al suo ritorno in Francia egli, semplice laico, era stato colpito dall’abbandono dei poveri del popolo. La maggior parte di essi non frequentava più la chiesa e coloro che frequentavano gli uffici non avevano giovamento dei sermoni classici poco adatti al loro livello culturale, alla loro mentalità e al loro genere di vita. Nasceva così una profonda ignoranza religiosa, che favoriva la de-cristianizzazione. Una tale situazione esige un rimedio. Si imponeva l’Evangelizzare pauperibus senza alcuna preoccupazione di eloquenza né di successo mondano Eugenio si rivolgeva a questi diseredati con un linguaggio diretto per sottolineare loro il messaggio di Gesù Cristo.

FRATELLI TUTTI Una guida alla lettura di Antonio Spadaro

A otto anni dalla sua elezione, papa Francesco scrive una nuova Enciclica, che rappresenta il punto di confluenza di ampia parte del suo magistero (cfr Fratelli tutti, n. 5)[1]. La fratellanza è stata il primo tema al quale Francesco ha fatto riferimento dando inizio al suo Pontificato, quando ha chinato la testa davanti alla gente radunata in piazza San Pietro.


[1] Da qui in avanti quando ci si riferirà all’Enciclica, tra parentesi, verrà omesso il titolo e usato solo il numero di paragrafo. Cfr anche il volume Fratellanza, Roma, La Civiltà Cattolica, 2020, in www.laciviltacattolica.it/prodotto/fratellanza