50 ANNI DI VITA MISSIONARIA CON I POVERI – p. Giancarlo Todesco omi

Sono trascorsi cinquant’anni dal giorno in cui lasciai l’Italia per immergermi nell’avventura del lavoro missionario nei Paesi del Terzo Mondo. Dal giorno di questa mia scelta entrando nella Congregazione dei Missionari Oblati di Maria Immacolata ho nutrito nel mio cuore il forte desiderio di dedicare tutto me stesso ai poveri come dono della mia vita a Dio, forte del carisma del mio Santo Fondatore Eugenio De Mazenod: “Mi ha mandato ad evangelizzare i poveri”.

Papa Francesco nel mondo sciita. Mons. Coda (Sophia): “Una strategia di pace che non scarta nessuno” – di M. Chiara Biagioni (04/03/2021)

Il teologo Coda, con una ricca esperienza di dialogo con l’islam sciita: “Il Papa segue una ispirazione che mostra di avere due qualità: la prima è la strategia della pace
attraverso l’apertura gratuita e disarmata verso tutti che non ha di mira un tornaconto immediato, ma la testimonianza costruttiva del messaggio di fraternità che viene dal Vangelo. La seconda qualità è che questa strategia non scarta nessuno, apre tutte le porte. È vero che anche all’interno del mondo sciita ci sono sensibilità diverse. Se però tutte sono raggiunte dal messaggio di pace e fraternità del Papa, tutte possono essere sollecitate ad aprirsi a scenari di incontro e di costruzione di un mondo plasmato dalla fraternità universale”.

Il coraggio di suor Ann – di Paolo Affatato

Myanmar (Birmania) 01 marzo 2021

Si è inginocchiata e li ha implorati di fermarsi. «Nel nome di Dio, risparmiate quelle giovani vite. Prendete la mia». Suor Ann Nu Thawng, religiosa dell’ordine di San Francesco Saverio — congregazione di diritto diocesano nella diocesi di Myitkyina, nel nord del Myanmar — finora era rimasta tra le mura del suo convento, sostenendo con il silenzio, la preghiera, l’incoraggiamento spirituale quei giovani che sfilavano appassionati per le strade, chiedendo libertà e democrazia. Li guardava con l’atteggiamento materno e l’affetto discreto che gli adulti rivolgono ai teenagers e ai giovani così pieni di ideali, di sogni, di energie rivolte al bene. Ieri però, senza indugio ha trasformato quel supporto morale in un’azione coraggiosa che si è rivelata decisiva per evitare una carneficina.

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Eugenio “rifugiato” a Palermo e il suo incontro con i poveri – di Vincenzo David

S. Eugenio de Mazenod visse a Palermo dal 6 gennaio 1799 all’11 ottobre 1802, durante il suo esilio dalla Francia. In questa città sperimenta il contrasto tra la vita vissuta nel mondo dell’alta società palermitana e la povertà dilagante nella maggior parte della popolazione che non lo lascia indifferente o distaccato. Comprende il grido e le necessità dei poveri che lo segneranno negli anni successivi, suscitando un apostolato incentrato sulla missione ai poveri ed agli ultimi della società.

PAROLE PER IL DECENNIO – «Ecologia, la sfida è vincere l’apatia» – di LORENZO FAZZINI (Avvenire 23/02/2021)

L’emergenza climatica da affrontare subito. Una ‘conversione ecologica’ che, come avvenuto per Francesco, l’intera Chiesa deve attuare. E attenzione al greenwashing che tanti brand stanno facendo. Tomás Insua, argentino, ex manager di Google, dirige il Movimento cattolico mondiale per il clima. Con lui, in questo percorso sulle parole-chiave del decennio, diamo uno sguardo al tema ‘ecologia’.

Perchè è trascorso così tanto tempo prima che la questione ecologica diventasse un tema di interesse globale? Il pianeta è in pericolo ormai da diversi decenni, ma sembra che solo negli ultimi anni l’opinione pubblica abbia universalmente preso coscienza del problema. Perché?

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3. La quaresima predicata ai poveri, suoi “rispettabili fratelli” nella chiesa della Maddalena, in lingua provenzale – da LA SANTIFICAZIONE DEL CLERO E L’EVANGELIZZAZIONE DEI POVERI – di JEAN LEFLON

Dopo qualche mese di raccoglimento e di lavoro Eugenio comincia la sua predicazione ad Aix. Possiamo immaginare con quale curiosità le persone del suo mondo attendessero la sua predicazione. Tutti pensavano che il figlio del Presidente della Corte degli Aiuti di Provenza facesse il suo debutto in una delle sedi più prestigiose della città, elevandosi ad un genere di eloquenza adeguato al suo uditorio. Alla notizia che il giovane sacerdote avrebbe predicato, durante la quaresima, ogni mattina alle sei del mattino, nella chiesa della Maddalena, con istruzioni familiari e in provenzale, per gli artigiani, i domestici e i poveri, l’alta società non nascose la sua sorpresa e la sua disapprovazione o, meglio, la sua indignazione. Catechizzare le classi inferiori e catechizzarle in “patois” era una situazione riprovevole per un prete gentiluomo! Ma per Eugenio i valori erano ben diversi. Al suo ritorno in Francia egli, semplice laico, era stato colpito dall’abbandono dei poveri del popolo. La maggior parte di essi non frequentava più la chiesa e coloro che frequentavano gli uffici non avevano giovamento dei sermoni classici poco adatti al loro livello culturale, alla loro mentalità e al loro genere di vita. Nasceva così una profonda ignoranza religiosa, che favoriva la de-cristianizzazione. Una tale situazione esige un rimedio. Si imponeva l’Evangelizzare pauperibus senza alcuna preoccupazione di eloquenza né di successo mondano Eugenio si rivolgeva a questi diseredati con un linguaggio diretto per sottolineare loro il messaggio di Gesù Cristo.

COMMENTO ALLA ESORTAZIONE APOSTOLICA DI PAPA FRANCESCO “QUERIDA AMAZONIA” – di Antonio Spadaro (La Civiltà Cattolica 12/02/2020)

Splendore, dramma, mistero: sono le tre parole con le quali papa Francesco offre al popolo di Dio e a tutte le persone di buona volontà Querida Amazonia (Amata Amazzonia), la sua Esortazione apostolica post-sinodale relativa al Sinodo speciale per l’Amazzonia che si è svolto a Roma dal 6 al 27 ottobre 20191.

Celebrando l’evento nel cuore della cattolicità, a Roma, la Chiesa si è messa in ricerca della profezia, spostando il proprio baricentro dall’area euro-atlantica e puntando direttamente verso una terra dove si stanno concentrando gigantesche contraddizioni di carattere politico, economico ed ecologico.

Francesco è alla ricerca di soluzioni che considerino i diritti dei popoli originari, che difendano la ricchezza culturale e la bellezza naturale della terra. E cerca di sostenere le comunità cristiane con soluzioni pastorali idonee. A questo riguardo il motore interno dell’Esortazione – lo anticipiamo subito – è nel decimo paragrafo del quarto capitolo, che ha per titolo «Ampliare orizzonti al di là dei conflitti». Considerando la complessità delle questioni, il Papa chiede di andare al di là delle contraddizioni. Quando ci sono polarità e conflitto bisogna trovare soluzioni nuove, uscire dall’impasse cercando altre vie migliori, forse non immaginate prima. Ma questo trascendere la dialettica è pure uno dei criteri fondamentali dell’azione del Pontefice. È bene sempre tenerlo a mente.

1 Cfr A. Spadaro, «Il Sinodo per l’Amazzonia. Un affresco per la “casa comune”», in Civ. Catt. 2019 IV 209-219.

“Querida Amazonia”: Esortazione Apostolica post-sinodale al popolo di Dio e a tutte le persone di buona volontà (2 febbraio 2020) | Francesco (vatican.va)

ESORTAZIONE APOSTOLICA POSTSINODALE -QUERIDA AMAZONIA – DEL SANTO PADRE FRANCESCO (02/02/2020)

AL POPOLO DI DIO E A TUTTE LE PERSONE DI BUONA VOLONTÀ

1. L’amata Amazzonia si mostra di fronte al mondo con tutto il suo splendore, il suo dramma, il suo mistero. Dio ci ha donato la grazia di averla presente in maniera speciale nel Sinodo che ha avuto luogo a Roma tra il 6 e il 27 ottobre e che si è concluso con un testo intitolato Amazzonia: nuovi cammini per la Chiesa e per un’ecologia integrale.

“Querida Amazonia”: Esortazione Apostolica post-sinodale al popolo di Dio e a tutte le persone di buona volontà (2 febbraio 2020) | Francesco (vatican.va)